giovedì 16 maggio 2013

ASTRA - Collezione Limitata P/E 2013 'Io sono l'amore' - Love Dream Palette in '01 NUDE'

Dopo la collezione invernale 'Fil Rouge' che non mi aveva entusiasmato moltissimo, Astra è tornata alla carica con una collezione estiva denominata 'Io sono l'amore', che ha per testimonial la bella Claudia Gerini. E' una collezione incentrata su tonalità fresche, estive e naturali, che comprende un fondotinta illuminante in più nuances, delle palettine di ombretti, un mascara waterproof, lip laquers e smalti effetto gel in colori che ricordano molto sorbetti e granite.
 
Ho voluto provare questa palettina nella colorazione 01 NUDE per il puro gusto di farlo, lo ammetto, non avevo esigenze particolari anzi ad onor del vero di palette 'neutre' ne ho fin sopra i capelli. Le altre due tuttavia avevano colori che non utilizzo molto, una era nei toni del lilla e del viola (02 - ROSE) e l'altra in quella dei verde acqua (03 ACQUA), sono cialde che posseggo già in numerose palette (esattamente come i nude, con la differenza che con i colori più basici mi ci trucco tutti i giorni, quindi tendo a consumarli più velocemente).

La palette è caratterizzata dalla presenza di 5 cialde posizionate asimmetricamente. In senso orario abbiamo un borgogna molto caldo, un pesca chiaro, un panna rosato, un rosa cipria ed un taupe un po' violaceo. I colori sono tutti satinati e leggermente shimmer. Non vi è alcun colore opaco.
 
Il prodotto è made in Italy come tutti i cosmetici Astra, ha un PAO di 12 mesi ed un peso di 6 grammi. Costa 6 euro.
 
Iniziamo dal packaging:  un po' deludente a mio avviso, per 6 euro mi aspettavo qualcosa di più robusto e compatto, invece il prodotto ha una confezioncina banale di plastica a dir la verità nemmeno troppo stabile. E' molto essenziale, non ha alcun orpello se non il logo in oro del brand sulla parte frontale, mentre sul retro è applicata un'etichetta con INCI ed altre informazioni. Inoltre apprezzo molto che abbiano cercato di non fare una cosa monotona, ma queste cialde asimmetriche non mi convincono. Perchè alcuni colori sono in quantità minore di altri? Il taupe ed il borgogna sono inferiori al pesca e agli altri due chiari? Francamente non capisco.

La qualità degli ombretti mi è sembrata invece ottima. Sono molto pigmentati, specialmente quelli chiari (il pesca chiaro è sublime, leggermente meno intenso di Woodwinked di MAC - ma potrebbe esserne un buon dupe -  e potenzialmente utile anche come blush), quelli scuri lo sono un pelino meno ma per me non è un problema, anzi: preparando sempre prima la base, spesso truccarmi con ombretti scuri significa irrimediabilmente fall out e pasticci. Preferisco fare più passate di ombretto e generalmente dedicarci qualche minuto in più piuttosto che rispolverarmi grossolanamente i residui di ombretto sugli zigomi. Non sono farinosi e come texture assomigliano molto a quelli della tanto inflazionata palette 'Somptuous Mocha' di Kiko, una sorta di cream to powder. Sono morbidi e si sfumano benissimo.
 
Per la durata di questi ombretti ci aggiriamo intorno alle 4-5 ore senza primer, dopodichè inizieranno a pieghettarsi un po' nella parte interna dell'occhio e a sbiadire un po'. Con un primer la situazione è sotto controllo per tutta la giornata (io l'ho applicato alle 7 e 30 del mattino, ci son stata fuori tra umidità, caldo e corse qui e lì e la sera era ancora intatto, quasi mi dispiaceva struccarmi..)
In definitiva vi dico che questa palette non è nulla di imperdibile, ma può sicuramente diventare un'alleata per trucchi veloci o per chi ama avere una piccola antologia di nudes on the go.

Vi lascio agli swatch . al solito se l'avete provata, fatemi sapere le vostre impressioni :)


 


 
luce naturale + flash
 
 
luce artificiale calda + flash


giovedì 2 maggio 2013

OFF TOPIC _Perchè mi sono rimossa da Facebook. Considerazioni sul social network più addicting del mondo.



Ebbene si, un mese fa ho cliccato quella finestrella tanto ignorata dai più e, dopo una serie di passaggi di 'protezione', mi sono cancellata da Facebook. O, per essere più tecnici, ho disattivato il mio account.

Non avevo mai pensato di giungere a una scelta del genere. Avevo Facebook dal 2008 e francamente mi piaceva abbastanza, al punto che la mia era diventata grossomodo una dipendenza. Ma analizziamo la cosa più nel dettaglio.

Facebook nasce come piattaforma sociale per 'rintracciare vecchi amici'. L'idea di Mark Zuckerberg era quella di riallacciare i contatti, durante il periodo del college, con i suoi ex compagni di liceo dei quali aveva ormai perso le tracce. In linea generale questo pensiero di recuperare un ponte di contatto con qualcuno che ha fatto parte del tuo passato non mi è dispiaciuta. Il primo anno di Facebook, perciò, aggiunsi immediatamente tutti i miei ex compagni di classe (sono una diplomata classe 2007 e sebbene Facebook sia entrato nel web nel 2006, il vero boom in Italia c'è stato dal 2008/2009 circa). Dopo la prima fase di entusiasmo iniziale, di 'mi piace' e commenti vari e di condivisioni di vecchie foto di scuola con annessi commenti 'guarda com'ero brutta!' - 'quel viaggio di quinta a Londra è stato indimenticabile' - 'Che stronza che era la prof di Economia, eh?' pian piano mi accorsi che, in effetti, non c'era un granchè da dirsi. Le strade si erano ormai divise (come è naturale nel corso della vita) e più di un caffè, un aperitivo o una rimpatriata non riuscimmo a fare. Seppi, grazie a Facebook, che molte amicizie del liceo considerate totalmente indissolubili si erano sciolte, che molte persone a seguito del voto del diploma s'erano fatte il sangue amaro con quelle che definivano le loro migliori amiche, e via discorrendo. Pian piano, l'ipotesi di aggiungere i miei ex compagni di classe non mi era più tanto allettante, e fu in quel momento che mi resi conto che non c'è social network che paga, se una persona è uscita dalla tua vita un motivo c'è, ed è ben più profondo di un 'mi piace'. Tuttavia, il dado era tratto, avevo Facebook che in tutta onestà è quanto ci sia di più comodo per l'organizzazione di qualcosa. Prima per una pizza il sabato sera bisognava fare 'la catena', ovvero tu avvisi quello che a sua volta avvisa quell'altro che informa gli altri sei...con Facebook mandi un messaggio privato, crei un gruppo di chat e zac, tutti sanno a che ora ci si vede e dove. Ma il gioco vale davvero la candela?

Da quando ho iniziato ad utilizzare Facebook, ho limitato tanto l'utilizzo del telefono e degli sms. Le mie promozioni Wind scadevano con all'interno ancora 100 e passa sms disponibili, perchè utilizzando Facebook o altri social (WhatsApp, Viber) non ne sfruttavo. In più c'è da dire che è ormai raro trovare 1) persone che non abbiano Facebook e 2) persone che non dispongano di un cellulare con aggancio Internet, quindi suppongo per una questione di velocità (ma anche di pigrizia, sociopatia malcelata, ecc) tutti usino Facebook o WhatsApp o affini, con il conseguente risultato che a volte rischi di dimenticarti anche la voce della tua amica, per quanto ci parli via pixel volanti.
Ma sto divagando.

Nel corso degli anni, tuttavia, Facebook mi ha davvero aiutato a tenere i contatti con persone lontane. Sebbene me ne fossi stufata già da tempo, non volevo rinunciare a parlare con i miei amici dell'Erasmus, ai quali mi sono legata indissolubilmente durante quei sei mesi in Germania;  condividere con loro un pensiero, una foto, un ricordo, per me era il palliativo più grande per sconfiggere la sindrome post Erasmus, che Euforilla descrive perfettamente in questo post.
Poi pian piano sono passati i mesi, e una cortina invisibile è iniziata ad insidiarsi anche tra i ricordi. Nessuno prova più gusto a ricordare qualcosa successo tre anni fa, bello si, ma andiamo avanti. E anche i lacci con quelli che ti sarebbero sembrati gli amici di una vita si iniziano ad allentare, per la distanza, perchè parlare del Cafè Erasmus non è assolutamente la stessa cosa che esserci, perchè uno dei tuoi amici proprio mentre tornavi a Napoli moriva sulle spiagge irlandesi. E tu l'hai saputo appena atterrata in madrepatria. Quindi si lascia correre, si limita a scambiarsi qualche augurio di Natale o compleanno in lingua e poi...ognuno sul suo percorso, come ieri in effetti, e come sempre.

Ritornando al futuro, ovvero al 2013 odierno, posso soltanto dire che i motivi che mi hanno realmente spinto a disattivarmi sono stati la noia di leggere sempre le stesse cose dalle stesse persone, il fatto che si 'condivide' tutto e niente, il fatto che per me era diventata una cosa un po' ossessiva; al mattino, a colazione, davanti al caffè e con la faccia insonnolita la prima cosa che aprivo era l'icona di Facebook. Senza nemmeno pensarci.
Una serie di situazioni personali, che coinvolgevano un certo malanimo nel vedere le cose pubblicate da una persona che mi ha fatto molto male (e che, per soddisfazione personale, non ho mai voluto eliminare dalla lista amici) mi hanno fatto capire che ero presente su quel social per i motivi sbagliati. Lo vedevo come un appuntamento quotidiano, non come un semplice svago dove si va quando si ha qualche minuto libero e di leggerezza (lo scopo dovrebbe essere quello, perchè si suppone che le priorità quotidiane siano altre) così ho deciso che necessitavo di un taglio netto. Niente 'non ci vado per una settimana così mi disintossico', niente 'mi dò un tempo limite per cazzeggiarci su', la mia è stata una decisione netta. Sono sparita? Si, per molti che mi conoscevano marginalmente sono sparita, o meglio, non esisto più. Chi mi conosce bene sa che sono abbastanza restia a fornire i miei contatti personali (e per personali intendo il numero di cellulare, l'indirizzo, il telefono di casa) quindi molte persone sono rimaste davvero senza alcuna traccia di me. La cosa mi dispiace? Beh, mi dispiace non 'allentare' la mente un po' e rilassarmi utilizzandolo, ma posso fare altrettante cose rilassanti, e anche ben più proficue: impastare un dolce, fare una passeggiata con il mio cane, leggere un libro. Mi manca Facebook? Mi manca la routine dell'entrarci, del vedere le cose che scrive la gente, gli auguri di compleanno (non ho mai ricevuto così tanti auguri come da quando avevo Facebook...calendario automatico del software, e viva la spontaneità! (sarcasm mode on) ma dopotutto penso che chi davvero vuole sentirmi, chi vuole cercarmi, può farlo in altri modi. Chi vuole stabilire un contatto con me lo avrebbe fatto diversamente, chi vuole ripristinare un rapporto con me potrebbe non averlo mai spezzato (per i motivi più futili). Sto bene senza Facebook? Si, sto benissimo. Perchè ho capito che per quanto lo si usi con moderazione, è diventato davvero troppo parte della nostra vita, quasi un obbligo, e ciò non va bene. La vita è decisamente altrove.

E voi, ci siete su Facebook? Mai avuto ripensamenti?
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